11 giugno 2024

Dopo quasi due giorni di viaggio, penso sia giunto il momento di scrivere qualcosa. Da ieri, man mano che aumentava la distanza tra Milano e me, ho svuotato la mente leggendo tutto d’un fiato un romanzo di 400 pagine. Ora sono pronto a immergermi completamente nell’avventura della Grande Traversata a piedi delle Lofoten. 


Ho vissuto la giornata di ieri tra un aeroporto e l’altro con un volo da Milano a Copenhagen (previsto per le 11.20 ma partito un’ora dopo) e uno da Copenhagen a Oslo (anche questo in ritardo). La speranza era quella che arrivasse a Oslo anche il mio zaino di 20kg, imbarcato in stiva e indispensabile per il proseguimento della vacanza. Per fortuna è stato tra i primi bagagli ad essere consegnato.


A Oslo, in aeroporto ho atteso il treno delle 23.38 per Trondheim. Puntuale, mi ha portato via, verso nord, in una notte luminosa. Ho dormito poco e male seduto sullo scomodo sedile. Ogni volta che aprivo gli occhi riconoscevo i luoghi cari del cammino di Sant’Olav: il lago Mjøsa, le montagne innevate di Dovrefjell, Oppdal e finalmente Trondheim. Ore 6.40. 


Un’ora dopo ero di nuovo in partenza ancora in treno lungo la Ferrovia del Nordland verso Bodø. Alle 15.30 l’altoparlante annunciava che stavamo attraversando il Circolo Polare Artico. Guardando fuori dal finestrino il cielo era coperto, le nuvole basse e la neve non ancora sciolta del tutto. Temperatura: 9 gradi.


Finalmente alle 17.40 il treno si è fermato alla stazione di Bodø, la stazione più a nord della Norvegia. Piove. 


Ricordo la prima volta in Scandinavia, 10 anni fa: tutto era una novità. Oggi invece facevo memoria delle esperienze importanti vissute nei luoghi che stavo attraversando: il Kungslenden (2014), il Pilegrimsleden (2015-2023), il St.Olavsleden (2023)… Qui al Nord ho sperimentato la ricchezza della solitudine, la potenza della natura, l’importanza dell’essenzialità. Ritorno al Nord per trovare ancora qualcosa su Dio, su di me e su come si sta al mondo.